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Lago Maggiore

Il Lago Maggiore non è il più grande lago italiano. E' il secondo: al Garda come superficie e a quello di Como come profondità. Si estende in lunghezza per 66 chilometri e nel punto più ampio per 10 in larghezza. E non è neppure un lago tutto italiano, una piccola parte si estende in territorio elvetico, nel Canton Ticino.
Sul Lago Maggiore è d'obbligo una visita alle Isole Borromee: Isola Bella (palazzo Borromeo del XVI secolo con dieci terrazze di giardini all'italiana), Isola Pescatori (antico villaggio di pescatori) e Isola Madre (giardini botanici XVI-XIX secolo). Verbania è il capoluogo di provincia, presenta innumerevoli motivi di interesse, dai lungolago di Intra, Pallanza e Suna ai centri storici di Pallanza e Intra con negozi bar e ristoranti. A Pallanza sona da visitare i giardini botanici di Villa Taranto realizzati nel 1875, modello di giardino all'inglese e il parco di Villa S. Remigio.

Il territorio del Lago Maggiore è caratterizzato da una fitta copertura boschiva, tra i fiori natanti si annoverano le ninfee, i gialli ranuncoli d'acqua e la castagna d'acqua. Numerose sono le specie presenti della flora erbacea tra le quali anemoni, crochi, mughetti, primule, viole, pervinche, ciclamini, narcisi. Nei parchi e nei giardini botanici, grazie al clima mite, troviamo camelie, magnolie, rododendri, azalee mentre Davidia involucrata, o albero dei fazzoletti si può ammirare nei giardini botanici di Villa Taranto.
Subito sopra il lago, la montagna è ricoperta da fitti boschi misti di latifogli a prevalenza di castagno. Più in alto, oltre gli 800-1.000 m, grandi faggete pure ricoprono i fianchi dei monti. In pochi chilometri si passa dal Mediterraneo alle Alpi, così, in un continuum senza dissonanza si passa dalle ville signorile sul lungolago agli edifici rustici della montagna, dai tetti ricoperti di lucide piode.

Il Clima è caratterizzato da escursioni termiche piuttosto moderate grazie alla sensibile azione mitigante del Lago Maggiore. In molti luoghi le particolari condizioni di esposizione e di riparo dai venti freddi determinano microclimi tale da consentire la formazione di giardini botanici con dovizie di piante esotiche. L'estate è soleggiata e spesso rinfrescata da temporali. Le condizioni ortografiche locali consentono a quasi tutti i villaggi dell'Alto Verbano di godere di esposizione a mezzogiorno con favorevole insolazione tutto l'anno.

Le origini della presenza umana sui monti dell'alto Verbano risalgono a tempi molto antichi, a più riprese, nel 1898 e tra il 1950 e il 1970. Secondo gli storici classici (Plinio il Vecchio, Cesare, Strabone, Tolomeo) le Alpi centro occidentali erano adibite dai Leponzi. Augusto, con le "guerre alpine" sottomise queste terre che entrarono a far parte dell'Impero Romano.
Con il Medioevo si estesero gli insediamenti umani sulla montagna. I villaggi rurali si circondarono di prati e campi, i boschi divennero una risorsa importante e le attività di disboscamento e dissodamento fece si che vennero realizzati sentieri e mulattiere.
Dal 1751 al 1800 i comuni dell'Alto Verbano furono inseriti nella provincia di Pallanza. Dopo la caduta di Napoleone tornarono i Savoia, Pallanza tornò ad essere capoluogo di provincia e i comuni dell'Alto Verbano entrarono a far parte del Mandamento d'Intra. Dopo l'Unità d'Italia il Verbano fece parte della Provincia di Novara. Nella metà dell'ottocento ci fù a costruzione dalla strada litorale da Intra al confine svizzero, 1863, nascita e sviluppo di industrie come "Il Cappellificio Panizza" di Ghiffa, 1881, l'avvio al turismo con la costruzione dei primi alberghi, cui si affiancarono le ville signorili. Nel 1995 è stata istituita la Provincia del Verbano Cusio Ossola con capoluogo Verbania.